La Stampa del 20/03/2018 e La Repubblica on-line riportano la notizia.
I pensionati francesi contro l’aumento delle tasse sui redditi sfilano con un’inedita manifestazione .
Il leader di En Marche teorizza la solidarietà tra generazioni, aveva promesso durante la campagna elettorale di togliere ai vecchi che godono di molte sicurezze per dare ai giovani costretti a vivere in una congiuntura di grandi incertezze. Da gennaio i prelievi fiscali sugli assegni di pensione sono aumentati mentre sono entrati in vigore nuovi sgravi per chi è attivo nel mondo del lavoro. Macron è stato contestato in alcuni spostamenti pubblici da pensionati agguerriti. Il malcontento degli anziani è uno degli elementi che spiegano perché Macron da gennaio è in calo di consensi, insieme al premier Edouard Philippe. Leggi la notizia
Ai pensionati si sono aggiunti successivamente gli scioperi dei ferrovieri e le mobilitazioni degli studenti.
In particolare Rep.it del 03.04.2018 riportava:
“I ferrovieri non devono vergognarsi di bloccare l’intero Paese” ha detto il segretario generale del sindacato francese Cgt, Philippe Martinez. “Non vogliamo un conflitto duro – ha aggiunto ai microfoni di France Inter – Ma ci troviamo costretti ad arrivare a questo punto”. Lo sciopero dei treni della Sncf costa alla società “oltre 20 milioni di euro al giorno“. È la stima fornita da un portavoce del gruppo che include i mancati incassi relativi a biglietti, vendite sul treno, rimborsi e sostituzioni.
Il mega-sciopero sarà ‘spalmato’ su tre mesi, da oggi fino a fine giugno. In particolare si contesta la fine dello status di ferrovieri, vero e proprio tabu della Francia, e la liberalizzazione del settore con l’apertura alla concorrenza come avvenuto in quasi tutti i Paesi Ue tra cui l’Italia o la Germania. Ma “il governo terrà duro” ha annunciato la ministra dei Trasporti, Elisabeth Borne, intervistata da Bfm-Tv. Leggi anche da R.it