Il lavoro dello Spi-Cgil sul terreno della memoria e della sua narrazione è una esperienza che è sempre in movimento a tutti i livelli della nostra Organizzazione. Sviluppare e arricchire i “progetti memoria”, significa entrare a tutto campo nei giacimenti che ne caratterizzano la storia, con il nostro tratto distintivo, sapendo che a volte la memoria è più “vera” della storia e la sua narrazione è un esercizio di senso civico e morale, e far vivere la vita reale delle persone è un terreno su cui i valori etici vengono effettivamente messi alla prova e può crescere con più vigore un rapporto fra le diverse generazioni fondato sulla comunanza di valori e non solo sulla convergenza di interessi.
Vogliamo costruire valori condivisi portatori di un alto contenuto etico come giustizia, solidarietà, libertà e democrazia, contro ogni forma di razzismo, di emarginazione, di sfruttamento, rafforzando il patto generazionale fra giovani e anziani. Abbiamo bisogno di proteggere la nostra identità di sindacato generale di lotta e di memoria, per far vivere oggi in questo contesto un sentimento di autentica passione civile, frutto della nostra antica esperienza.
La storia è maestra di vita e solo la memoria rappresenta la strada maestra per continuare il cammino della grande speranza per arrivare al traguardo. Vogliamo raggiungere gli obiettivi del lavoro per tutti, della emancipazione sociale, della dignità di tutte le persone, per superare la lunga stagione dei diritti negati, interpretando con saggezza il presente e saper guardare con speranza al futuro.
Lo Spi-Cgil anche in Piemonte lavora per creare una “rete di memoria” promuovendo una fase di collaborazioni con Associazioni e Fondazioni (ANPI- Istituto Gramsci- Museo e Istituto storico della Resistenza).
Questo impegno è stato profuso per tenere “viva la memoria” che deve sempre più avere la capacità di testimoniare storicamente quanto sia stato determinante il ruolo del mondo del lavoro, del sindacato, della Cgil con le lotte operaie nelle fabbriche e nelle campagne nella stagione della Resistenza, nella lotta di Liberazione per la conquista della nostra Carta Costituzionale. E’ un’azione che si muove in sinergia con la nostra partecipazione, non solo in termini celebrativi in occasione delle ricorrenze legate alla nostra storia civile e sindacale (come le giornate del 27 gennaio, dell’ 8 marzo, del 25 aprile e del 1º maggio). Ma anche in termini di azione concreta, politica e sociale, anche attraverso il contatto diretto con i giovani e gli studenti, con la consapevolezza che la memoria è un “fare” e che la storia non è affatto un movimento rettilineo e la memoria non può essere il deposito in cui si ferma il passato ma deve vivere con una costante passione civile per generare quel passaparola di generazione in generazione.